Storicamente le statistiche di mortalità si basano sul concetto di causa iniziale di morte.
Utilizzando il termine causa iniziale di morte ci si riferisce "alla malattia o il traumatismo che avvia il concatenamento degli eventi morbosi che conduce direttamente alla morte", o "l’insieme delle circostanze dell’accidente o della violenza che hanno provocato la lesione traumatica mortale".
Il concetto di causa iniziale di morte è oggi ben assimilato e abitualmente usato in tutto il mondo per la misurazione della mortalità.
Molto spesso l’individuazione della causa iniziale di morte è difficile perché più stati morbosi contribuiscono al decesso.
L’identificazione della causa iniziale, tra le molteplici indicate su una scheda di morte, risulta un compito particolarmente delicato che richiede una specifica competenza in campo medico, una approfondita conoscenza delle regole di selezione indicate dell’OMS oltre a dover tenere conto di tutte le informazioni demografiche e sanitarie riportate sulla scheda di morte e dei possibili concatenamenti tra le diverse cause.
In molti casi la scheda non viene correttamente compilata e risulta incoerente con le raccomandazioni fornite dall’OMS. In questo caso l'assegnazione del codice identificativo della causa iniziale di morte é frutto di una interpretazione della scheda di morte, basata sulle indicazioni della ICD, da parte dell'addetto alla codifica.
Alle difficoltà nella codifica legate all’elevato numero di patologie, di espressioni diagnostiche e di termini medici, si aggiungono quelle non trascurabili dovute alla presenza sul certificato di morte di terminologia indecifrabile a causa della grafia dei medici. Questi ultimi, sebbene siano tenuti a compilare in stampatello il modello, spesso non si attengono alle indicazioni fornite dall’Istat.
Ad aumentare infine la variabilità nella codifica della causa iniziale di morte intervengono altri importanti fattori legati, da un lato, al diverso uso di espressioni diagnostiche da parte dei medici.
A livello internazionale i dati di mortalità sono uno strumento fondamentale per effettuare confronti tra i diversi Paesi in termini di salute. Tuttavia, differenze nei dati di mortalità per causa possono dipendere non solo dal diverso quadro nosologico delle cause di morte ma anche da sostanziali differenze tra i Paesi nella certificazione, individuazione e codifica della causa iniziale di morte.
Negli anni più recenti l’Indagine sulle Cause di Morte, condotta dall’Istat, è stata oggetto di una grande ristrutturazione che ha visto in primo piano l’introduzione di un sistema automatico per la codifica della causa di morte e la registrazione dei modelli, controlli quantitativi e qualitativi e forme di pubblicazione e diffusione del dato finale, la fase di raccolta dei modelli è ancora in forma cartacea e risente pesantemente del lungo percorso che la modulistica è tenuta a seguire prima di giungere alla sede centrale dell’Istat che si occupa interamente di tutto il processo di lavorazione, codifica e pubblicazione del dato.
Le statistiche di mortalità basate sulla sola causa iniziale di morte permettono di osservare solo una parte di un quadro morboso più complesso, questo è vero quanto più il profilo di mortalità è caratterizzato da patologie croniche a lungo decorso.
In questo secolo si è assistito ad una rapida evoluzione sociale e sanitaria (transizione epidemiologica) che ha avuto effetti diretti :
Sui livelli di Mortalità
Sul profilo per causa
Soprattutto in età avanzata, difficilmente lo stato di malattia è riconducibile ad un unico processo morboso, più spesso diversi processi si cumulano e interagiscono nello stesso individuo, dando luogo a situazioni ancora più complesse.Sovente sono più concause che sinergicamente contribuiscono all’esito fatale.
Le statistiche sulle cause di morte costituiscono la principale fonte statistica per definire lo stato di salute di una popolazione e per rispondere alle esigenze di programmazione sanitaria di un paese. L'indagine sulle cause di morte rileva annualmente le cause dei decessi avvenuti in Italia (e quindi riferiti al complesso della popolazione presente), mediante i modelli Istat/D.4 e D.4 bis. Su tali modelli vengono riportate le notizie relative al decesso fornite dal medico curante o necroscopo (Parte A della scheda di morte) e le informazioni di carattere demografico e sociale (Parte B della scheda di morte) a cura dell'ufficiale di Stato Civile.
Punto essenziale per comprendere la natura delle cause di morte é la distinzione fra certificato di morte e scheda di morte.
- il certificato di morte è un documento che ha un riconoscimento legale utilizzato in vari ambiti (richiesta di sepoltura, per l’assicurazione , accertamento della causa di morte nelle cause medico-legali)
- la scheda di morte raccoglie informazioni demografiche e mediche ed ha un valore più propriamente statistico (modelli Istat/D.4 e D.4 bis).
Riferimenti:
http://siqual.istat.it Scheda di morte - Modello Istat D.4 Dal 31/12/2020 Scheda di morte _Modello ISTAT D.4_ ANNO 2021 Dal 31/12/2020 Scheda di morte - Modello ISTAT D.4 Dal 31/12/2019 https://www.istat.it/it/archivio/222078 https://www.istat.it/it/files/2020/06/Rapporto-ISS-Istat-cause-di-morte-COVID-19-49_2020.pdf https://www.who.int/standards/classifications/classification-of-diseases/emergency-use-icd-codes-for-covid-19-disease-outbreak http://www.sefap.it/servizi_letteraturacardio_200909/guida.pdf https://www.epicentro.iss.it/mortalita/pdf/CauseMultiplediMorte.pdf